Intelligenza artificiale tra governance, rischi per la PA e l’illusione della bolla finanziaria

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L’intelligenza artificiale rappresenta una sfida multidimensionale che Il Sole 24 Ore ha analizzato sotto diverse prospettive. Gli interventi degli esperti spaziano dalla critica delle fondamenta economiche che sostengono l’attuale boom, ai rischi concreti per la pubblica amministrazione, fino alla necessità di una strategia europea e alla definizione della nuova governance nazionale.

L’illusione dei “miliardi circolari” e l’IA

Nel suo intervento intitolato “I miliardi circolari e la falsa illusione delle Ai sostenibili”, Paolo Benanti (15/10) analizza la struttura economica dell’attuale corsa all’AI, definendola un “vortice speculativo”. Benanti evidenzia come il mercato sia dominato da un oligopolio (Nvidia, OpenAI, Microsoft) che alimenta un sistema di “miliardi circolari”: i big tech investono in startup che, a loro volta, usano quegli stessi fondi per acquistare i servizi cloud e i chip prodotti dai loro investitori. Questo meccanismo, secondo l’autore, genera una crescita finanziaria rapidissima ma illusoria, simile a una bolla, poiché non si basa su un autentico modello di crescita sostenibile e su flussi di cassa provenienti da profitti reali.

La gestione dell’IA nelle Pubbliche Amministrazioni

Michele Corradino e Pier Domenico Garrone (17/10), nell’articolo “La gestione dell’Ai e le scelte per le amministrazioni”, si concentrano sull’impatto dell’AI nel settore pubblico. Gli autori sottolineano come l’intelligenza artificiale stia già modificando i processi decisionali della PA, offrendo vantaggi in termini di semplificazione e gestione (come negli appalti), ma introducendo anche rischi significativi. Tra questi, vi è la possibilità di manipolare l’opinione pubblica tramite disinformazione e “operazioni di sabotaggio”, oltre ai pericoli derivanti da bias occulti negli algoritmi, che possono portare a discriminazioni. Per questo, insistono sulla necessità di pretendere una “correttezza by design” per garantire sistemi sicuri e affidabili.

Spingere IA e cybersicurezza con i consorzi europei

L’articolo di Fabio Bassan (29/09), “Riscoprire i consorzi europei per spingere Ai e cybersicurezza”, affronta il tema da una prospettiva strategica europea. Di fronte a un contesto globale dove la sicurezza prevale sul mercato, Bassan sostiene la necessità per l’Europa di recuperare l’autonomia strategica. La soluzione proposta è quella di “riscoprire i consorzi” sul modello di successi come Airbus o dei progetti IPCEI (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo). Questo approccio permetterebbe di sviluppare capacità sovrane nell’AI e nella cybersicurezza, proteggendo i dati e costruendo un “modello di agglomerato di welfare europeo”.

La nuova sfida della governance italiana per l’IA

Infine, Aristide Police (15/10) descrive la nascente architettura istituzionale italiana nel suo pezzo “Il buongoverno e la nuova sfida per il futuro dell’AI”. L’autore illustra i dettagli della legge 132 del 2024, che definisce la nuova governance nazionale. Questa si articola su due pilastri principali: da un lato, una “Cabina di regia” istituita presso la Presidenza del Consiglio, con il compito di definire la strategia nazionale per l’AI; dall’altro, l’istituzione della futura “Autorità nazionale per l’intelligenza artificiale”, che avrà compiti di vigilanza, regolazione e il potere di irrogare sanzioni, in linea con l’AI Act europeo.