Il settore della sanità digitale in Italia sta vivendo una crescita significativa, destinato a raggiungere un valore complessivo di 2.470 milioni di euro nel 2024. Questo è il dato centrale che emerge dal nuovo report “Tecnologie e Policy per il Futuro della Sanità Digitale” , pubblicato da Anitec-Assinform. Lo studio, che fornisce una fotografia aggiornata della trasformazione digitale nella sanità italiana , prevede un’ulteriore espansione: +9,3% nel 2025 e +8,5% nel 2026, quando il mercato raggiungerà i 2.930 milioni di euro. Il documento analizza le sfide e le opportunità concrete basandosi su cinque pilastri strategici: valorizzazione dell’innovazione tecnologica , semplificazione di normativa e compliance , promozione dell’interoperabilità, accesso ai finanziamenti e rafforzamento delle competenze.
Il motore principale di questa evoluzione è il comparto dei servizi IT, che da solo supera 1,7 miliardi. Tra le tecnologie abilitanti, l’Intelligenza Artificiale si distingue per un tasso di crescita particolarmente elevato, previsto oltre il 35% rispetto al 2024. Anche il Cloud conferma un trend positivo, con un mercato superiore ai 300 milioni di euro nel 2024 e un’attesa di crescita attorno al 25%. La Cybersecurity, infine, si posiziona su un incremento stabile del 15%.
Il report dà voce anche alle imprese del settore ICT tramite un questionario. I dati confermano che l’Intelligenza Artificiale è la priorità tecnologica assoluta (indicata dall’86,96% del campione). Emergono però sfide significative, prima fra tutte l’interoperabilità. Sebbene l’interoperabilità sintattica (la struttura dei dati) sia ormai consolidata, quella tecnica e semantica presentano difficoltà. L’adozione tecnica è disomogenea e il dialogo tra sistemi instabile. La questione più delicata è l’interoperabilità semantica, ovvero la capacità dei sistemi di attribuire lo stesso significato ai dati. Lo studio la definisce “l’anello più debole della catena”, sottolineando che il problema non è solo trasmettere i dati, ma garantirne l’interpretazione coerente.
Altre aree critiche includono la compliance normativa e l’accesso ai fondi. La difficoltà più segnalata dalle aziende (73,91%) è la gestione dei dati dei pazienti, dovuta alla complessità delle normative sulla privacy. I dati suggeriscono inoltre che le PMI percepiscono un impatto regolatorio più significativo rispetto alle grandi imprese. L’accesso ai finanziamenti rappresenta un’altra “criticità strutturale”, avvertita soprattutto dalle aziende più piccole2. Il dato è chiaro: oltre un terzo del campione (34,8%) non ha mai ottenuto finanziamenti, delineando un sistema di sostegno non ancora pienamente sviluppato.
Il report completo approfondisce queste tematiche, dedicando una sezione alle tecnologie emergenti e un’altra ai contributi delle associazioni del mondo Life Sciences, per concludere con raccomandazioni volte ad accelerare la trasformazione digitale del sistema sanitario.